Nel 1963 Cairano ospita un esperimento di cinema neorealista diventando il teatro naturale per le riprese del film La donnaccia in cui gli abitanti del piccolo paesino irpino parteciparono come attori o comparse.
Il film rappresenta le critiche condizioni di vita di quel periodo affrontando temi come l’emigrazione e la superstizione.
Con un foglio di via Mariarosa Apicella, protagonista del film, e obbligata a tornare al suo paese nel meridione Cairano. L'avvenimento suscita un vero pandemonio tra gli uomini del paese che prendono a frequentare la ragazza. Intorno a questo fatto, si muovono alcune tipiche figure d'ambiente. Bartolo, il povero contadino truffato con la promessa di un espatrio clandestino. Concetta, la giovane che va sposa. L'esorcista. Nel frattempo Mariarosa conosce Oreste e se ne innamora. I due decidono di sposarsi, ma trovano un ostacolo nei compaesani che tentano con ogni mezzo di impedire le nozze. Solo l'esodo in massa degli uomini validi per andare a lavorare in Svizzera, permetterà a Mariarosa e a Oreste di realizzare il loro progetto.
La regia è di Silvio Siano, nel cast italo-francese Nello Ascoli, Dominique Boschero, Gianni Dei, Giacomo Furia, Renato Mambor, Georges Rivière, Lucile Saint Simon, Lodovico Starace, Piero Vida. La sceneggiatura di Sabatini Ciuffini e Silvio Siano.
Un paese in pieno fermento, la possibilità di guadagnare qualche soldo extra partecipando alle riprese del film. La donnaccia è stata un'esperienza completamente nuova che ha lasciato in tutti i cairanesi un ricordo bellissimo, che ancora oggi viene rammentato con tanta emozione.