A Cairano , come in tanti altri paesi, di porte chiuse da tempo ce ne sono tante, ognuna con la propria storia incisa su una pelle che racconta un modo di vivere e l’asprezza della montagna. Su di essa è difficile intervenire in modo arbitrario, va recuperata e rimessa nella sua funzione ordinaria.
Sugli scuretti, orpello aggiuntivo agli infissi del 1° piano, il discorso è diverso. Quando aprono, con rituale quotidiano, si dispongono alla vista e come un foglio di pergamena portano inciso nelle venature la testimonianza di una notte insonne, il disagio o il privilegio del luogo di guardia, le mutazioni che un lungo letargo ha sopito.
Il ritorno a Cairano reitera su movimenti antichi e ritratta le movenze del risveglio.
Uno scuretto per sette abitazioni, come tavole di una antica religione. A sera, quando l’ infisso sarà chiuso, l’opera espanderà il suo richiamo all’esterno in un esplicito rapporto senza fine.