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Franco Dragone: il regista che ha trasformato il circo in poesia

Via Cupa, 83040 Cairano AV, Italia

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Quando si parla di spettacolo dal vivo, pochi nomi hanno lasciato un’impronta così profonda come quello di Franco Dragone. Regista, visionario, innovatore: Dragone ha rivoluzionato il modo di fare teatro e circo, fondendo acrobazie, musica, danza e immagini in un’unica esperienza immersiva, capace di toccare il cuore del pubblico in tutto il mondo.

 

Da Cairano al mondo

Franco Dragone nacque nel 1952 a Cairano, un piccolo paese dell’Irpinia, in Italia. Ma ben presto la sua vita prese una piega internazionale: la sua famiglia emigrò in Belgio, nella regione vallona, dove Dragone crebbe. Fin da giovane mostrò un forte interesse per il teatro e l’espressione corporea, una passione che lo portò a studiare a Liegi e poi a Parigi, alla celebre École Internationale de Théâtre Jacques Lecoq, un centro di formazione teatrale noto per il suo approccio fisico e creativo alla recitazione.

Questi studi furono fondamentali per lo stile che avrebbe caratterizzato tutta la sua carriera: un teatro fatto di corpi in movimento, emozioni forti e immagini suggestive.

 

La svolta con il Cirque du Soleil

Nel 1985 Dragone cominciò a collaborare con una compagnia canadese allora poco conosciuta: il Cirque du Soleil. Fu l’inizio di una rivoluzione.

Grazie alla sua direzione artistica, il Cirque du Soleil divenne un fenomeno mondiale. Dragone firmò la regia di alcuni degli spettacoli più amati della compagnia, come:

  • Saltimbanco
  • Alegría
  • Mystère
  • O, uno spettacolo acquatico realizzato a Las Vegas.

Dragone eliminò gli animali, elemento tradizionale del circo, e trasformò gli spettacoli in veri e propri viaggi onirici. Le sue messe in scena erano piene di simboli, colori, musica dal vivo e scenografie mozzafiato. Ogni spettacolo raccontava una storia emotiva più che narrativa, puntando a coinvolgere lo spettatore con immagini potenti e suggestive.

“O”, in particolare, rimane uno degli show più iconici della storia del Cirque: ambientato su un palco che si trasformava in una grande piscina, combinava danza, acrobazie e performance in acqua in modo spettacolare.

 

Nasce la compagnia Dragone

Nel 2000, Dragone decise di seguire un percorso indipendente e fondò la propria compagnia: Dragone, con sede a La Louvière, in Belgio. Il suo obiettivo era ambizioso: continuare a creare spettacoli su larga scala, liberi da ogni schema, capaci di fondere arte, tecnologia e cultura.

E ci riuscì. Negli anni successivi, Dragone realizzò spettacoli grandiosi in tutto il mondo, specialmente in Asia e nei Paesi del Golfo. Tra i più noti:

Le Rêve (2005), a Las Vegas, un altro spettacolo acquatico costruito in un teatro su misura.

The House of Dancing Water (2010), a Macao, lo spettacolo acquatico più grande del mondo.

La Perle (2017), a Dubai, uno show permanente che fondeva effetti speciali e narrazione visiva.

Ogni spettacolo richiedeva mesi di preparazione e investimenti enormi. Spesso venivano costruiti appositamente dei teatri per ospitare questi show, con palchi mobili, piscine profonde, tecnologie audio-visive avanzate e scenografie spettacolari. Il pubblico, entrando in questi spazi, veniva trasportato in un altro mondo.

 

Uno stile unico, tra emozione e meraviglia

Ma cosa rendeva unico il lavoro di Franco Dragone?

Il suo segreto era la capacità di emozionare. Dragone non cercava di raccontare storie tradizionali, ma voleva far sentire il pubblico coinvolto, meravigliato, a volte persino commosso. I suoi spettacoli erano come sogni ad occhi aperti: pieni di immagini simboliche, movimenti precisi, luci che parlavano quanto le parole.

Per lui, il corpo era il primo strumento per comunicare. Le parole erano secondarie. Questo rendeva i suoi spettacoli universali, comprensibili a tutti, indipendentemente dalla lingua o dalla cultura.

Dragone credeva profondamente che lo spettacolo potesse unire le persone, farle riflettere, ispirarle. Per questo non ha mai smesso di cercare nuovi linguaggi e nuove forme espressive, anche dopo aver ottenuto il successo mondiale.

 

Una figura internazionale dal cuore europeo

Nonostante la fama internazionale, Franco Dragone non dimenticò mai le sue radici. Amava in particolare il suo paese natio Cairano, aveva trasferito qui la sua residenza da Aprile 2021 e voleva realizzare grandi progetti per il suo piccolo borgo e per l’Irpinia.

Continuò a vivere e lavorare a La Louvière, sostenendo iniziative culturali e artistiche locali. Era legato all’identità operaia e multiculturale della città, e cercava di restituire alla sua comunità parte del successo ottenuto nel mondo.

La sua carriera è anche un esempio di come si possa partire da luoghi periferici e raggiungere vette altissime, restando fedeli alla propria visione e alla propria umanità.

 

La scomparsa e l’eredità

Il 30 settembre 2022, Dragone è scomparso improvvisamente al Cairo, dove si trovava per motivi di lavoro. Aveva 69 anni. La notizia ha colpito profondamente il mondo dello spettacolo: registi, attori, artisti e spettatori hanno espresso il loro cordoglio e la loro ammirazione per una figura che ha saputo cambiare il modo di pensare lo spettacolo dal vivo.

La compagnia Dragone continua tutt’oggi a esistere e a lavorare, portando avanti la sua eredità artistica e creativa.

 

Un’eredità che continua

Franco Dragone non ha solo lasciato una serie di spettacoli memorabili. Ha lasciato un metodo, un linguaggio, un sogno. Ha dimostrato che il teatro può essere un’esperienza totale, capace di coinvolgere tutti i sensi, e che si può emozionare anche senza parole, attraverso la bellezza del gesto, della musica, della luce.

Oggi il suo nome è accostato a quello dei più grandi innovatori della scena contemporanea. E per chi ha avuto la fortuna di assistere a uno dei suoi spettacoli, resta la sensazione di aver vissuto qualcosa di magico, unico, difficile da spiegare ma impossibile da dimenticare.

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Visita il sito della Compagnia Dragone